I SOCI GES, I VOLONTARI EOS E LA FONDAZIONE PRO-INFANTIA
FESTEGGIANO INSIEME IL NATALE
Giovedì 14 dicembre 2023, i soci GES
del Piemonte, alla presenza del Presidente GES Ing. Giuseppe Merola, hanno
avuto un incontro natalizio presso la sede della Fondazione Pro Infantia
Derelicta a Torino.
All’evento hanno partecipato anche i volontari del progetto Pro-cooking e gli adolescenti ospitati dalla struttura, rendendo così questo evento annuale un momento eccezionale in termini di integrazione per gli adolescenti e di reciproca conoscenza tra il GES ed i volontari di Fondazione EOS Edison Orizzonte Sociale ETS.
L’atmosfera è stata quanto mai familiare, in un clima sereno e accogliente dal sapore di casa. “CASA: luogo intimo e personale, ma al tempo stesso aperto e condiviso. Che sia uno spazio fisico, una persona, una comunità o l’intero pianeta, la casa è il luogo della cura”, questo si legge nel quadro posto all’ingresso della ProInfantia, a dare il benvenuto a braccia aperte. La fondazione, come è noto infatti, offre casa a bambini e ragazzi in stato di abbandono, e casa è quel posto dove ci si sente davvero a casa, dove si può essere se stessi, dove si può sorridere a cuore aperto, stare bene e stare bene insieme: non sentirsi soli.
All’apericena è seguito poi un concerto del gruppo Fisaorchestra Pietro Deiro, che ha allietato tutti con un repertorio variegato tra cui musiche da film, swing, musica popolare, americana e non sono mancate ovviamente alcune canzoni di Natale. Un vero e proprio percorso musicale, tra fisarmoniche, percussioni, fiati e una voce solista, capace di colpire l’anima di chi l’ascolta e di far assaggiare diversi generi musicali. Dopo un primo timido approccio, gli adolescenti ed i soci GES hanno rotto il ghiaccio ballando e cantando insieme; non sono mancati momenti di delicata integrazione.
Quando si vive intensamente
rimangono nella mente alcuni ricordi, indelebili come fotografie da apporre
nell’album invisibile che conserviamo nel cuore. Di quella serata ne vorrei
conservare tre, in particolare.
La prima è quando uno dei ragazzi
ha proposto di cantare tutti insieme una canzone che amavano tanto: “si
intitola HO IL MONDO IN TESTA, la conoscete?” chiedeva con un sorriso aperto e
genuino. “Se non la conoscete vado a prendere il testo nella mia camera” e
corre a perdifiato su per le scale; dopo qualche minuto sporge il foglio
stropicciato ad uno dei soci GES ma il foglio era scritto in arabo. Un momento
di imbarazzo e poi “ah non sai l’arabo? Che problema c’è, la nostra cuoca ce lo
può tradurre”. Il testo della canzone diceva cosi: “la mia musica nutre gli
incontri di bellezze dai mille profumi che raccontano come d’incanto storie
antichi di figli lontani. Chi nasce libero ascolterà un suono di pace, di vera
emozione, di un corpo libero di carne e musica, suono e poesia
dell’integrazione. Magico mondo, Mediterraneo, terra di mare e amore, tutti
fratelli di ritmi diversi. Ho il mondo in testa, suona multietnico, e come un
viaggio senza limiti ho il cuore in festa, batte multiritmico, nella mia vita
libero è l’amor”.
La seconda fotografia parla
proprio di scatti rubati: mentre una dei soci GES faceva le foto con la sua
reflex per documentare la serata, avendo cura di riprendere di spalle i ragazzi
per motivi di tutela dei minori e di privacy, un gruppo di adolescenti le
chiede se possono provare la macchina fotografica. Dopo un piccolo
inquadramento sulle funzioni principali, ecco tutti i ragazzi a farsi
fotografie e pose, a riguardarsi e desiderare quelle fotografie da stampare e
conservare nelle camere. Tra tutte una timida ragazza, che si copriva per
vergogna il volto, ad un certo punto rompe il suo schema e chiede anche lei di
poter utilizzare l’apparecchio: scatta, si sente libera di creare, si diverte e
poi alla fine, prima di riconsegnare la reflex, chiede per par condicio di
essere fotografata anche lei: “ho fotografato tutti, è giusto che anche voi
fotografiate me”.
La terza fotografia che vorremmo regarlarvi è il momento della consegna dei regali di Natale. I soci Ges e i volontari EOS avevano infatti fatto una colletta per acquistare uno zainetto e un panettone per ciascuno. Gli ospiti della ProInfantia, colti di sorpresa, hanno visto arrivare quella ventina di sacche colorate e nei loro occhi si è accesa una gran luce colma di gratitudine.
La casa è quel posto dove ti senti al sicuro e ti senti al sicuro quando puoi essere te stesso e se lo sei va sempre bene. Quel 14/12 la Pro Infantia Derelicta è stata casa, non solo per i 18 ragazzi ospiti della struttura, ma anche per tutti i volontari ed i soci GES.
Si ringraziano Doriana De Vecchi
per le fotografie e Matteo Marullo Reedtz, referente Fondazione EOS, tutti
i volontari e soci GES per aver dato un valido sostegno alla riuscita della
serata.